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Torcello

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In honor of Venice. I invite you to read my poem "Torcello", inserted in the Proustian Anthology "Cherchez La Femme-Proust en Italie" 2018.
https://www.larecherche.it/librolibero_ebook.asp?Id=232

L'immagine può contenere: 1 persona, in piedi

         

TORCELLO

 

Here is Torcello with folded dreams
like those flowers on Corinthian voluts,
where my love I was looking for,
I sucked the nectar
from those flowers,
suspended on the expanse
green lagoon.
I loved the wind
that folded the grass
and the sigh of the leaves
in the porch where
we were hugging each other.

 

Torcello, a suspended dream
under the old bell tower
that resounds in the days,
slippery like mud,
like our bodies
sweaty and clinging
around to the columns of life,
in ecstatic joy of the senses.

 

Torcello is ringing
timeless hours
and days gone
between sighs of lovers
in the shadow of the temple,
in the shadow of the roots
of a long gone
of exodus and resettlement,
lands torn to the sea
refuge for migrants.

 

Torcello winks in the sun,
eyes dazzled
from the mirror of waters
salt marsh,
reflection of the sky
now that the tidal wave
warns of the path
of loneliness
in narrow canals,
closed by the grass
in the silence of the hour.

By Franca Colozzo

 

 

 

(*) When I attended my university courses at the Faculty of Architecture of the "La Sapienza" University in Rome, I felt the desire to attend an optional course in English literature that dealt with a specific work by the great scholar and art critic John Ruskin: "The Stones of Venice" which spoke of Torcello presos venezia. The island is one of the oldest settlements of the northern Venetian lagoon.

 

* John Ruskin (London, 8 February 1819 – (Brantwood, 20 January 1900) was a British writer, painter, poet and art critic. His interpretation of art and architecture strongly influenced the Victorian and Edwardian aesthetics. Then I also won a literary award on one of my poems dedicated to Torcello.

I am thinking of Ruskin's travels, a great innovator of the romantic thought of restoration that has greatly influenced all the subsequent current, but I am also thinking of the great European travelers. In fact the Grand Tour was a long mission in continental Europe undertaken by the rich young people of the European aristocracy (such as the German Goethe, famous for his "Journey to Italy") starting from the seventeenth century and intended to perfect their knowledge with departure and arrival in the same city. It could last from a few months to several years, and it was usually Italy.

 

§§§§

 

Quando seguivo i miei corsi universitari presso la facoltà di Architettura dell'Università "La Sapienza" di Roma, mi venne il desiderio di frequentare un corso opzionale di letteratura inglese che verteva su una specifica opera del grande letterato e critico d'arte John Ruskin: "Le pietre di Venezia" che parlava di Torcello presos venezia. L'isola è uno dei più antichi insediamenti della laguna veneta settentrionale.
* John Ruskin (Londra, 8 febbraio 1819 - Brantwood, 20 gennaio 1900) è stato uno scrittore, pittore, poeta e critico d'arte britannica.
La sua interpretazione dell'arte e dell'architettura influenzarono fortemente l'estetica vittoriana ed edoardiana.

Poi vinsi anche un premio letteraio su una mia poesia dedicata proprio a Torcello. Penso ai viaggi di Ruskin, grande innovatore del pensiero romantico del restauro che ha molto influenzato tuttala corrente successiva, ma penso anche ai grandi viaggiatori europei. Infatti il ​​Grand Tour era una lunga missione nell'Europa continentale intrapresa dai ricchi giovani dell'aristocrazia europea (come ad esempio il tedesco Goethe, famoso il suo "Viaggio in Italia") a partire dal XVII secolo e destinato a perfezionare il loro sapere con partenza e arrivo in una medesima città. Poteva durare da pochi mesi fino a svariati anni, e di solito aveva come destinazione l'Italia.

Invito a leggere la mia poesia "Torcello", inserito nell'Antologia proustiana "Cherchez La Femme- Proust in Italia".

 

L'immagine può contenere: cielo e spazio all'aperto

   

         TORCELLO 

 

Ecco Torcello coi sogni ripiegati 

come quei fiori sui capitelli, 

dove l’amore ho cercato, 

ho succhiato il nettare 

da quei fiori com’ape, 

sospesa sulla distesa 

verde lagunare. 

Ho amato il vento 

che piegava l’erba 

ed il sospiro delle foglie 

nel portico dove 

ebbri ci stringevamo. 

 

Torcello, un sogno sospeso 

al vecchio campanile 

che risuona dei giorni 

d’arsura appagati, 

scivolosi come il fango, 

come i nostri corpi 

sudati e abbarbicati 

com’edera attorno 

alle colonne della vita, 

in estatica gioia dei sensi. 

 

Torcello rintocca 

ore senza tempo 

e giorni andati 

tra sospiri di amanti 

all’ombra del tempio, 

all’ombra delle radici 

d’un tempo andato 

di esodi e ripopolamenti, 

terre strappate al mare 

da profughi viandanti. 

 

Torcello strizza al sole 

gli occhi abbacinati 

dallo specchio d’acque 

salmastre di palude, 

riflesso capovolto 

di cielo ora che 

l’onda di marea 

avverte del rintocco 

della solitudine 

nei canali stretti, 

che l’erba chiude 

al silenzio dell’ora.

 

 

 

 SilviaDeAngeliss - 27/03/2023 13:53:00 [ leggi altri commenti di SilviaDeAngeliss » ]

Un luogo incantato, che hai descritto originalmente, in questa serie di versi, che lasciano trapelare la tua profonda sensibilità per la natura, e quanto di bello essa ci offre in questa preziosa oasi.
Sempre bello leggerti, poetessa, buona settimana

 Franca Colozzo - 22/11/2019 19:34:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Grazie Salvatore del tuo gradito passaggio. Torcello è viva nei miei sogni attraverso l’opera di Ruskin, "The Stones of Venice", da me tradotta e studiata per un esame universitario lontano nel tempo, ma molto vicino al mio mondo immaginario d’una laguna incantata.
Oggi, purtroppo, il disincanto ha preso il posto di quei viaggi che Marcel Proust, Johann Wolfgang von Goethe e tanti altri poeti, pittori, scrittori, etc. intrapresero soprattutto tra i secoli ’700 e ’800. "Italienische Reise", opera che Goethe scrisse tra il 1813 e il 1817, non è altro che il resoconto di un Grand Tour da lui stesso affrontato. Oggi che il viaggio usa e getta, magari solo per postarlo su Instagram o sui social in genere, rappresenta più un’esibizione sociale che una scelta sentita, assistiamo al crollo di tutti quei valori, romantici e non, per cui in passato si spendeva il proprio tempo per immergersi nella fonte culturale di italica memoria.

 Salvatore Pizzo - 20/11/2019 04:27:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

Una Torcello che sembra più un luogo dell’anima, un luogo delle "fragole", ovvero di ricordi mai vissuti ma pur tanto vivi, poichè emozioni che non hanno corpo o confini....
Un caro saluto

 Franca Colozzo - 18/11/2019 19:51:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Grazie Graced per il tuo commento che mi riempie di gioia. Ti confesso però che non ci sono mai stata, ma l’ho visitata attraverso gli occhi di Ruskin e la sua prosa scorrevole in lingua originaria.
Scelsi quell’esame facoltativo di inglese per tuffarmi nelle volute dei suoi ricordi. Così l’ho proposta adesso in segno di protesta per le note vicende che sta attraversando Venezia in queste giorni catastrofici.
Un affettuoso abbraccio. Buona serata.

 Graced - 18/11/2019 17:21:00 [ leggi altri commenti di Graced » ]

Bellissimo questo quadro di Torcello, sembra di stare a visitarlo attraverso i tuoi versi che ne fanno il dipinto meraviglioso qual’è,
Splendida lirica che ho molto apprezzato. Un caro saluto Franca!

 Franca Colozzo - 18/11/2019 16:23:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Grazie Lino del tuo passaggio. E’ veramente triste constatare come poco curiamo il nostro patrimonio artistico, l’unico che potrebbe essere il vero volano della nostra economia.

 Lino Bertolas - 18/11/2019 16:03:00 [ leggi altri commenti di Lino Bertolas » ]

Un atto di amore verso un’isola e le sue bellezze artistiche con i versi che risuonano ancora più forti per quanto avviene in questi giorni.
E’ veramente triste pensare che non siamo stati capaci di custodire in modo adeguato tutto questo patrimonio d’arte che è Venezia e la sua laguna.
Un caro saluto.

 Franca Colozzo - 18/11/2019 15:33:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Quando scrissi questa poesia, tradotta velocemente (e da rivedere)in inglese per esternare la mia rabbia ed urlarla al mondo, era mia intenzione fare un’operazione culturale di rivisitazione dell’opera di J. Ruskin, "The stones of Venice". Oggi l’ho riesumata come atto di accusa verso una classe politica che l’incuria premia.
Venezia è una città unica al mondo che andrebbe preservata al massimo livello, anche da noi italiani (incapaci ed incapienti).
Il mio grido è quindi di costernazione e rabbia per non aver preso tutte le precauzioni del caso. Avvisaglie ce ne sono state a iosa, soprattutto nel 1966 e dopo, ma a nulla sono servite se si lascia all’incuria un patrimonio tramandato da secoli.
🤓 La verità è che c’è troppa corruzione in Italia. Il MO.S.E. secondo me, al di là dell’innovazione tecnologica (mai però mettere sotto l’acqua degli ingranaggi! Troppo alti i costi di manutenzione!), aveva come fine anche quello di intascare lucrose tangenti.
Altro che anni di carcere! In Italia ci vorrebbe l’ergastolo affinché la finiscano di rubare dalle tasche degli italiani onesti!
Grazie del tuo gradito passaggio. Buona serata.

https://www.facebook.com/franca.colozzo
https://www.linkedin.com/feed/update/urn:li:activity:6601905923021647872/

 Francesco Rossi - 18/11/2019 13:27:00 [ leggi altri commenti di Francesco Rossi » ]

Attraverso la poesia un modo positivo per esternare sensazioni vive e dispensare curiosità e cultura attraverso le immagini.

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